Forni per pizza a pellet: guida, informazioni, caratteristiche

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Il forno a legna è senza dubbio il metodo di cottura della pizza che è ovunque sinonimo di garanzia. La tradizione è tradizione del resto, ma a volte è possibile mantenere i caratteri tipici tradizionali apportando piccole ma sostanziali innovazioni, come l’utilizzo di un forno per pizza a pellet.
Perchè scegliere un forno per pizza alimentato a pellet se ne possediamo già uno tradizionale a legna? Quali sono i vantaggi che offre? E i risultati?

 

Cos’è il pellet

Il pellet è un combustibile che ha cominciato a diffondersi prima nell’industria e poi tra i consumatori privati intorno agli anni Settanta del secolo scorso. I primi ad impiegarlo e a commercializzarlo sono stati proprio gli Stati Uniti, e solo successivamente l’utilizzo del pellet, grazie ai suoi innumerevoli vantaggi, si è diffuso anche in Europa e quindi nel nostro paese. La necessità di utilizzare un nuovo tipo di combustibile rispetto a quelli più tradizionali, come il legno, il gas o il carbone, si è reso necessario proprio quando temi come l’inquinamento atmosferico globale, il progressivo esaurimento delle fonti di energia non rinnovabili e l’ecosostenibilità ambientale, sono diventati argomenti che oltre ad aver prodotto moltissime pubblicazioni scientifiche, hanno destato anche l’interesse della pubblica opinione, sempre più attenta ed informata sulle tematiche ambientali. Il pellet si presentava così come una soluzione a queste problematiche.

Il pellet infatti è un combustibile biologico, poiché è composto interamente da fibre vegetali, e completamente ecologico, poiché è ricavato dalla segatura. Per produrre il pellet infatti non si utilizza legname proveniente direttamente da alberi ad alto fusto, ma bensì da scarti degli stessi che sono utilizzati per altri scopi. Sostanzialmente per la produzione del pellet si può utilizzare della comunissima segatura o trucioli di legno, che prima sarebbero stati scartati, mentre ora, riconvertendoli in trucioli di pellet, è possibile riciclarli donando loro anche un secondo utilizzo. Il pellet si produce pressando la segatura con appositi macchinari, ed è proprio la pressione esercitata sulla materia prima che trasforma la capacità legante della lignina in collante delle fibre di cellulosa.

Il pellet non è assemblato con l’utilizzo di collanti chimici che renderebbero il prodotto altamente tossico e cancerogeno.

Perché il pellet conviene

Il pellet conviene per diverse ragioni.

  • La prima ragione è chiaramente ambientale, perché, come si è già detto, la produzione di pellet non incide sul disboscamento, anzi, lo preserva. In più è un prodotto reperibile in loco, non come il gas o il petrolio che necessitano di un trasporto anche molto costoso. Infatti sono proprio la fasi di produzione, stoccaggio e trasporto che incidono notevolmente sul prezzo finale.
  • La seconda ragione è legata ad una ragione più strettamente economica. Il pellet infatti essendo prodotto da materiali riciclati e non da materie prime è più economico. Un sacco di pellet da 15 kg si trova in commercio a circa 4 euro, ed inoltre è facilmente reperibile anche nei supermercati più forniti.
  • Il pellet dunque ha un’incidenza economica sulla bolletta, poiché grazie alla sua pressatura ha un potere calorifico pari al doppio di quello del legno, infatti con un sacco di pellet si può alimentare una stufa a pieno regime per circa tre giorni consecutivi.

Quale pellet scegliere e come conservarlo

Bisogna fare molta attenzione alla scelta del pellet, prima di tutto per essere certi di comperare un prodotto di alta qualità, perché è proprio la sua qualità che determina e condiziona l’effettiva resa del prodotto. Se ad esempio si vedesse della segatura sbriciolata all’interno del sacco, significherebbe che quel sacco è stato conservato male oppure il sacco stesso non è integro. Molti residui presenti sul fondo dei sacchi evidenziano che quella tipologia di pellet è di una qualità inferiore e, a parità di qualità e prezzo, non converrebbe economicamente. Quindi bisognerebbe evitare di andare solo alla ricerca del prezzo più basso, ed invece osservare bene il prodotto per effettuare la scelta migliore.

Una prima valutazione è pertanto visiva e deve rispettare alcune caratteristiche:

  • i cilindretti di pellet devono avere una dimensione che va da 1 a 3 cm, i pezzi troppo piccoli potrebbero creare un problema di surriscaldamento nel bruciatore;
  • tutti i pezzettini di pellet devono essere compatti e non si devono sbriciolarsi al tatto;
  • infine la superficie dei trucioli deve essere lucida, liscia.

Una volta scelto un pellet di buona qualità per mantenerla tale nel tempo deve anche essere ben conservato. I sacchi non devono essere poggiati direttamente a terra o contro un muro, ed è opportuno isolarli dall’umidità del terreno poggiandoli su dei pallet o su lastre di polistirolo. Infine, se il pellet si conserva in cantina, sarebbe bene tenerlo per qualche giorno accanto alla stufa prima di adoperarlo.

Attenzione alle imitazioni

Un pellet per essere considerato un prodotto di ottima qualità deve possedere alcune certificazioni. Se poi, si desidera utilizzare questo prodotto in forni con cui cucinare alimenti si deve fare doppia attenzione e, soprattuto controllare sempre il sistema di certificazioni. Enplus è il sistema di certificazioni europeo che garantisce un’alta resa del combustibile dividendolo in tre classi A1, A2 e B, in base alle caratteristiche tecniche del pellet e al legno utilizzato, ma inoltre porta avanti anche un’azione di monitoraggio che mira a controllare anche la sostenibilità del sistema di produzione.

Bisogna fare molta attenzione alla provenienza del pellet ed è preferibile utilizzare prodotti italiani.

Forno per pizza a pellet caratteristiche

Il forno per pizza a pellet lo si trova in commercio anche in dimensioni ridotte facilmente trasportabili. A differenza di un forno a legna permette di regolare la potenza della fiamma, come in un forno a gas, ma garantendo gli stessi risultati di un forno a legna. Questi tipi di forni si riscaldano in pochissimo tempo, raggiungono temperature di 500 – 600°C in non più di dieci minuti e permettono, come avviene per il forno a legna, una cottura velocissima della pizza in non più di novanta secondi, dimostrandosi così un forno idoneo anche per la cottura della pizza con il vero impasto napoletano. Inoltre la temperatura del forno si mantiene regolare per lungo tempo, senza necessitare di frequenti rabbocchi di materiale in combustione.


Mi occupo da diversi anni di promuovere spettacoli, eventi culturali ed artistici organizzando mostre, laboratori e redigendo recensioni divulgative ed articoli di approfondimento. I miei interessi sono molteplici, gravitano intorno a tutto ciò che mi circonda come la cucina e gli strumenti che mi permettono di realizzare ottimi piatti.

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